Nostalgias,fragmentos,pedazos del año 1959 al 1960 (Canciones , Poesías y postdata)


Mirar la totalidad de la vida

Así pues, la cuestión es cómo mirar la totalidad de la vida de forma no fragmentada. Si miráramos la totalidad de la vida, no como hindú, musulmán, comunista, socialista, católico, profesor u hombre religioso, si viéramos el extraordinario movimiento de la vida que lo incluye todo, la muerte, el sufrimiento, la desdicha, la confusión, la falta de amor, esa imagen del placer que hemos alimentado durante siglos y dicta nuestros valores, nuestras actividades, si viéramos eso absoluta y completamente, entonces nuestra respuesta a esa totalidad sería del todo diferente. Y es esa respuesta al ver todo el movimiento de la vida, es la que generará una revolución en nosotros.
Obras completas, tomo XVI


Viena Agosto 1959


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Ci aggrappiano al noto 


e abbiamo paura dell’ignoto

Così abbiamo separato la vita dalla morte. Morire è la fine della nostra vita e noi la mettiamo il più lontano possibile – dopo un lungo intervallo di tempo – ma alla fine del lungo viaggio dobbiamo morire. Cos’è che definiamo vita? Guadagnare soldi, andare in ufficio dalle nove alle cinque, lavorare come matti in laboratorio, in ufficio o in fabbrica, con un’infinità di conflitti, paura, ansia, solitudine, disperazione, depressione. Tutto questo è ciò che chiamiamo vita, vivere, ed è a questo che siamo aggrappati. Ma è vivere questo? Questo vivere è dolore, sofferenza, ansia e conflitto, con ogni forma di inganno e corruzione. Dove c’è l’interesse personale ci deve essere corruzione. Ed è questo che chiamiamo vivere. Conosciamo queste cose, sono molto comuni per noi, è questa la nostra esistenza quotidiana. Abbiamo paura di morire, cioè di lasciar andare tutto quello che abbiamo conosciuto, che abbiamo vissuto e accumulato: i nostri bei mobili, le nostre raccolte di quadri e dipinti. Ma la morte viene a dirci che non possiamo più tenerci tutte queste cose. E allora ci aggrappiamo al noto, e abbiamo paura dell’ignoto.
That Benediction is Where You Are, pp 64-65

                                                                                



Joan Manuel Serrat escribió "Palabras de amor" en 1966 pero esta es la versión traducida y cantada en español por Soledad Bravo. Si bien mi primer amor no fue así  cuando la escucho me conduce a un pasado lejano. No sé qué interés puede tener escribir que los viejos deseamos a cada momento,como pagando una penitencia interminable,  arañarnos el corazón.
En esa misma época de esos años del 1959 al 1961 leía en versión italiana la poesía de Esenin que me conmovida antes y ahora:






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ESENIN – LA BALLATA DELLA CAGNA

Al mattino nel granaio
dove biondeggiano le stuoie in fila,
una cagna figliò sette,
sette cuccioli rossicci
Sino a sera li carezzava
pettinandoli con la lingua
e la neve disciolta colava
sotto il suo caldo ventre.
Ma a sera, quando le galline
si rannicchiano sul focolare,
venne il padrone accigliato,
tutti e sette li mise in un sacco.
Essa correva sui mucchi di neve,
durando fatica a seguirlo.
E così a lungo, a lungo tremolava
lo specchio dell’acqua non ghiacciata.
E quando tornò trascinandosi appena,
leccando il sudore dai fianchi,
la luna sulla capanna le parve
uno dei suoi cuccioli.
Guardava l’azzurro del cielo
con striduli guaiti,
ma la luna sottile scivolava
e si celò nei campi dietro il colle.
E sordamente, come quando in dono
le si butta una pietra per giuoco,
la cagna rotolò i suoi occhi
come stelle d’oro nella neve.

Al mattino nel granaio
dove biondeggiano le stuoie in fila,
una cagna figliò sette,
sette cuccioli rossicci
Sino a sera li carezzava
pettinandoli con la lingua
e la neve disciolta colava
sotto il suo caldo ventre.
Ma a sera, quando le galline
si rannicchiano sul focolare,
venne il padrone accigliato,
tutti e sette li mise in un sacco.
Essa correva sui mucchi di neve,
durando fatica a seguirlo.
E così a lungo, a lungo tremolava
lo specchio dell’acqua non ghiacciata.
E quando tornò trascinandosi appena,
leccando il sudore dai fianchi,
la luna sulla capanna le parve
uno dei suoi cuccioli.
Guardava l’azzurro del cielo
con striduli guaiti,
ma la luna sottile scivolava
e si celò nei campi dietro il colle.
E sordamente, come quando in dono
le si butta una pietra per giuoco,
la cagna rotolò i suoi occhi
come stelle d’oro nella neve.





 "La canción de la perra", de Serguei Esenin


Una mañana en la paja,
donde apilan el esparto,
parió la perra a siete,
a siete cachorros rojizos.

Hasta la tarde los acarició,
peinándolos con la lengua;
se derretía la nieve
bajo su barriga caliente.

A la noche, cuando las gallinas
se acomodan en la percha,
llegó el dueño hosco
y metió a los siete en un saco.

Corría la perra por la nieve
para no quedarse atrás...
Mucho tardó en calmarse
el agua del río sin helar.

Y cuando se arrastraba de vuelta,
lamiendo el sudor del vientre,
creyó que la luna sobre el tejado
era uno de sus cachorros.

Al alto azul
miró sin cesar de aullar.
La luna resbaló fina
y se ocultó tras los cerros.

Y en silencio, como en un escarnio,
cuando le tiran una piedra con mofa,
rodaron los ojos de la perra
como estrellas doradas a la nieve.

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Solo ciò che è trascorso o mutato o scomparso ci rivela il suo volto reale
(Pavese) 

"E dove c’è il possesso deve esserci la paura di perdere … perciò gelosia, odio, divor­zio e tutto il resto.L’amore è attaccamento? Può esservi amore quando c’è attaccamen­to, con tutti i sottintesi di questa parola che include paura, gelosia, colpa, irritazione pronta a trasformarsi in odio … tutto ciò che viene sottinteso quando si usa la parola “attaccamento”? Dove vi è attac­camento può esservi amore? Queste sono domande concrete, non teoriche. Si ha a che fare con la vita quotidiana, non con una vita eccezionale. Si può andare a fondo e lontano solo se si comincia da molto vicino, cioè da se stesso. Se non si comprende se stessi, non si può andare lontani. Si scava nei problemi che sono tremendamente importanti nella propria vita quotidiana.Benché un individuo debba approfondire la domanda logicamente, razionalmente, lucidamente, deve andare più oltre; perché la logica non è amore, la ragione non è amore. Il desiderio di essere amati e di amare non è amore. Dalla negazione di ciò che non è amore, in ogni momento della vita, accantonando ciò che non è amore, viene ciò che è chiamato amore.Il pensiero è frammentario, limitato; il pensiero non può risolvere il problema di ciò che è l’amore, e il pensiero non può coltivare l’amore.
(Krishnamurti – La pienezza della vita)"


Via margutta 1964
Via Margutta 1964



Libera il duro avorio della testa,
pietà di me, spezza il mio dolore!
Perché sono natura, sono amore!


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                          * 

Deja el duro marfil de mi cabeza,
apiádate de mí, ¡rompe mi duelo!,
¡que soy amor, que soy naturaleza!

Federico García Lorca 

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T’amo – Paul Éluard


T’amo per tutte le donne che non ho conosciuto
T’amo per tutte le stagioni che non ho vissuto
Per l’odore d’altomare e l’odore del pane fresco
Per la neve che si scioglie per i primi fiori
Per gli animali puri che l’uomo non spaventa
T’amo per amare
T’amo per tutte le donne che non amo
Sei tu stessa a riflettermi io mi vedo cosí poco
Senza di te non vedo che un deserto
Tra il passato e il presente
Ci sono state tutte queste morti superate senza far rumore
Non ho potuto rompere il muro del mio specchio
Ho dovuto imparare parola per parola la vita
Come si dimentica
T’amo per la tua saggezza che non è la mia
Per la salute
T’amo contro tutto quello che ci illude
Per questo cuore immortale che io non posseggo
Tu credi di essere il dubbio e non sei che ragione
Tu sei il sole forte che mi inebria
Quando sono sicuro di me.


                                             
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Canzone, datata 1955 ed ispirata al suicidio del principe Raimondo Lanza di Trabia




Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice
ne la miseria

(Dante Alighieri)



LETRA 'NEL BLU DIPINTO DI BLU (VOLARE) (EN ESPAÑOL)'
                                                             
Creo que ese sueño nunca devuelve:
Pinté las manos y la cara de azul,
Entonces de repente estaba cautivado por el viento
y comencé a volar en el cielo infinito...

Volaree... oh oh!...
cantareee... oh, oh, oh, oh!
nel blu, dipinto di blu,
feliz de estar allí.

Y feliz de que poder volar volar más alto que el sol y aún más,
Mientras el mundo desapareció lentamente lejos de allí,
una dulce música sólo para mí...

Volar... oh oh!...
cantar... oh, oh, oh, oh!
nel blu, dipinto di blu,
feliz de estar allí.

Pero todos los sueños en svaniscon de alba porque,
Cuando se establece, la luna trae consigo,
Pero todavía sueño con tus bellos ojos,
son azules como el cielo de estrellas acolchar.
                      

Volar... oh oh!...
cantar... oh, oh, oh, oh!
en tus ojos azules azules,
feliz de estar aquí.

Y sigo a volar más alto que el sol felices y aún más,
Mientras el mundo desaparece lentamente en sus ojos azules,
tu voz es dulce música que a mí me suena...

Volar... oh oh!...
cantar... oh, oh, oh, oh!
en tus ojos azules azules,
feliz de estar aquí.

En tus ojos azules azules,
feliz de estar aquí,

contigo!


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Marina

Me he enamorado de Marina
una chica mora pero guapa
pero ella no quiere saber de mi amor
¿qué puedo hacer para conquistar su amor?

Un día la encontré sola, sola,
el corazón me batía a mil por hora,
cundo le dije que quería amarla
me dio un beso y surgió el amor...

Marina, Marina, Marina
quiero casarme pronto contigo,
Marina, Marina, Marina
quiero casarme pronto contigo
O mi bella mora
no, no me dejes
no me debes arruinar
oh, no, no, no, no, no...<
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Dalida - La chanson d'Orphée (1959)




"Il porto sepolto è ciò che di segreto rimane in noi, indecifrabile."

Giuseppe Ungaretti




Si no me muero 

Amore, amore, amore
amore mio,
Tus besos calmarán
mis dolores(ya no llores).
Yo quiero estar contigo
si no me muero.
Estar cerca de ti
si no me muero.
Estar cerca de ti
si no me muero.

No llores ya no llores
amore mio(ya no llores más)
No llores porque aumentas
mis dolores (ya no Ilores).
Tu corazón es todo
lo que te pido.
Tenerte junto a mi
morir contigo.
Tenerte junto a mi
morir contigo.


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